Presentazione dell’opera pittorica facente parte del Nuovo Progetto Astratto dell’artista Giovanna Dejua
Roma - Palazzo Ferrajoli - Piazza Colonna
18 maggio 2024
SCHEDA TECNICA DELL’OPERA “COMPLEMENTARI” DEL NUOVO PROGETTO ASTRATTO
Artista: Giovanna Dejua
Titolo dell’opera: “Complementari”
Tecnica: acrilico su tela cm 70x70 e foglia d’oro 24 kt applicata a mano
Anno di realizzazione: 1988
Emittente della cartolina filatelica: Poste Italiane S.P.A.
Anno di emissione: 2024
Dimensioni della cartolina filatelica: cm 10x15
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TECHNICAL DATA SHEET OF WORK "COMPLEMENTARY" OF THE NEW ABSTRACT PROJECT
Artist: Giovanna Dejua
Title of work: “Complementari”
Technique: Acrylic on canvas cm 70x70 and 24 kt gold leaf applied by hand
Year of creation: 1988
Philatelic postcard issuer: Poste Italiane S.P.A.
Year of issue: 2024
Dimensions of the philatelic postcard: cm 10x15
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RECENSIONI DELL'OPERA
Giovanna Dejua è un’importante esponente della linea analitica dell’arte contemporanea italiana, un’artista che ha fondato la propria ricerca su una visione coerente, articolata nel tempo attraverso il rigore formale delle geometrie astratte.
Tuttavia, Dejua non ha indagato la pittura aniconica in modo semplicistico, cercando di risolvere la sua opera come un freddo teorema matematico, ma ha trovato una raffinata misura delle modulazioni del colore grazie alla quale le sue strutture si arricchiscono di un’intensa vibrazione percettiva.
Questo accade anche nell’opera Complementari del 1988, riprodotta in litografia e scelta felicemente per accompagnare e festeggiare il matrimonio di Samantha e di Angelo, quadro che splende nelle sue architetture compositive e nel cinetismo dei suoi passaggi cromatici, in una ricerca della perfezione giunta fino alla poetica linea d’oro tra i due semicerchi, metafora lirica di un’unione che trova oggi il suo compimento.
Prof. Lorenzo Canova
(Professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea)
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Giovanna Dejua is an important exponent of the analytical line of Italian contemporary art, an artist who has based her research on a coherent vision, articulated over time through the formal rigor of abstract geometries.
However, Dejua did not investigate aniconic art in a simplistic way, trying to solve her work as a cold mathematical theorem, but found a refined measure of color modulations by which her structures are enriched with an intense perceptual vibration.
This is also the case in the work Complementari (Complementaries) of 1988, reproduced as silkscreen and happily chosen to accompany and celebrate the wedding of Samantha and Angelo, a painting that shines in its compositional architectures and in the kineticism of its chromatic passages, in a search for perfection that has reached the poetic golden line between the two semicircles, a lyrical metaphor for a union that finds its fulfillment today.
Prof. Lorenzo Canova
(Associate professor of Contemporary Art History)
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Da anni Giovanna Dejua lavora con dedizione – direi etica – al suo progetto astratto. Il rigore delle forme geometriche si unisce all’efficacia espressiva del colore, con esiti formali coerenti e severi ma altrettanto vitali e vivaci.
Oggi il Nuovo Progetto Astratto si fonda su un astrattismo, per l’appunto etico, che riflette l’assunto inziale della sua pittura, ossia la costruzione geometrica del quadro, ma con una singolare percezione emozionale dello spazio unita a una sensibilità verso la trascendenza, l’immateriale, in una parola lo spirito. Uno spirito aniconico. “Complementari” – il titolo di quest’opera – ne è un esempio completo. Al quadrato bianco della tela, simbolo di matematica perfezione, si contrappone l’unione perfetta del cerchio, qui aperto in due semicerchi, dipinti con acrilico nero lucido e nero opaco. Le due metà si incontrano simmetricamente ma pure dinamicamente grazie all’alternanza del lucido/opaco. In mezzo è la foglia d’oro a 24 carati, asse simmetrico, e unione del tutto. L’oro, metallo di transizione, tenero, pesante, duttile, malleabile, è il punto di contatto tra l’umano e il divino, il punto dove passa l’unione delle due metà. È qui che esplode il ritmo formale e cromatico della composizione, sublimando il messaggio di unione, pace, libertà e amore. Un messaggio sempre potente.
Prof.ssa Paola Di Giammaria
(Responsabile e Curatore della Fototeca dei Musei Vaticani)
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For years Giovanna Dejua has been working with dedication – I would say ethical dedication – to her abstract project. The rigor of geometric forms is combined with the expressive effectiveness of color, with formal outcomes that are consistent and severe but equally vital and lively.
Today her New Abstract Project is based on an abstractionism, precisely an ethical one, reflecting the initial assumption of her painting, that is, the geometric construction of the picture, but with a singular emotional perception of space combined with a sensitivity to transcendence, the immaterial, in a word the spirit. An aniconic spirit. “Complementari” (Complementaries) – the title of this work – is a complete example of this. The white square of the canvas, a symbol of mathematical perfection, is contrasted with the perfect union of the circle, here opened into two semicircles, painted with glossy black and matte black acrylic. The two halves meet symmetrically but also dynamically through the alternation of glossy/matte. In the middle is the 24-karat gold leaf, symmetrical axis, and union of the whole. Gold, metal of transition, soft, heavy, ductile, malleable, is the point of contact between the human and the divine, the point where the union of the two halves passes. It is here that the formal and chromatic rhythm of the composition explodes, sublimating the message of union, peace, freedom and love. A message that is always powerful.
Prof. Paola Di Giammaria
(Head and Curator of the Photo Library of the Vatican Museums)
Trasferitasi a Roma dalla Sardegna negli Anni Sessanta, ha costruito la sua formazione accademica all’Istituto d’Arte Silvio D’Amico, dove ha conseguito in decorazione pittorica il Diploma di Maestro d’Arte e la Maturità d’Arte Applicata, studi che sono stati completati con il corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha redatto una tesi di laurea sull’influenza in Occidente delle stampe giapponesi dell’Ukiyo-e. Ma ciò che segna profondamente il suo percorso pittorico sono le correnti dell’astrattismo, in particolare le Avanguardie Russe, Malevic, Larionov, Kandinskij e Mondrian attorno alle cui linee concettuali ha improntato i suoi primi anni di produzione artistica. La sua attività di docente di materie artistiche, invece, inizia nel 1974 con il primo incarico affidatole dal Provveditorato agli Studi di Roma e due anni dopo ottiene l’abilitazione all’insegnamento di educazione artistica, materia che insegnerà per oltre vent’anni nella scuola statale.
Tuttavia, le sue condizioni fisiche le rendono sempre meno facile l’insegnamento e l’attività artistica e ciò influenzerà profondamente il suo modo di dipingere e di concettualizzare l’arte sempre più con la vista della mente che con quella degli occhi.
A partire dal 1974 e per tutti gli Anni Ottanta ed i primi Anni Novanta ha partecipato e vinto numerosi premi di pittura messi in palio in tutta Italia. Tra i diversi successi, nel 1976 al Palazzo delle Esposizioni riceve il primo Premio Oscar per le arti in occasione della VI Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea. Nel 1977 vince il 1° Premio Caravaggio che le fa ottenere la copertina della rivista Reporter Illustrato e nel 1979 guadagna il Premio Oscar Arte Industria in occasione della IX Rassegna sempre nel museo di Via Nazionale.
Da molte di queste esposizioni personali e collettive permanenti con i maestri del Novecento come Pietro Annigoni, Giorgio de Chirico, Aligi Sassu, Salvador Dalí, alcune delle quali si sono svolte all’estero con la Galleria d’Arte Moderna Alba di Ferrara sia in Europa (Madrid, 1986, Feria International de Arte Contemporaneo, stand 380; Londra, The 3rd International Art Fair, stand 730) che negli USA (New York, 1986, Art Expo NY International Art Fair, stand 2515; New York, 1988, Art Expo NY International Art Fair, stand 2409; Los Angeles, 1988 Art Expo CAL International Art Fair).
Alla fine degli Anni Settanta inizia una parentesi figurativa che la porterà ad affrontare tematiche dantesche e naturalistiche secondo una propria personale visione. Di questo periodo è l’opera “Apostoli” (1979), stimata all’epoca 10 milioni di lire, che venne donata a Papa Giovanni Paolo II e che ora si trova nella Floreria Apostolica Vaticana.
Il ritorno alle origini si compie nella prima parte degli Anni Ottanta, quando concepisce ed avvia il “Nuovo Progetto Astratto”, composto da un numero considerevole opere. I temi dell’astrattismo e della cinetica vengono ripresi e ampliati in una visione della realtà che ricostruisce l’universo a partire dalla sua sintesi estrema, il punto, seguendo quindi un percorso differente dall’astrattismo storico che raggiungeva la sintesi attraverso la destrutturazione della forma (es. l’albero di Piet Mondrian ridotto ad un insieme di linee, curve e rette). Le tecniche utilizzate comprendono tutti gli elementi che la tradizione e la cultura concepiscono come correlati: i colori puri e primari, la foglia d’oro 24k, la superficie, il punto, la linea, la forma geometrica, il modulo, l’effetto optical, la suggestione prospettica, la resa dinamica, l’intensità luminosa del lucido/opaco.
Dalla metà degli anni novanta, a causa di gravi problemi di salute, ha dovuto cessare la sua produzione artistica.
Le mostre, invece, proseguono in gallerie d’arte e chiese storiche e con esse inizia un maggiore studio teorico del Nuovo Progetto Astratto da parte di critici di fama e docenti universitari di arte contemporanea come Lorenzo Canova, Francesco Gallo e Stefania Severi, nonché letterati del livello di Dante Maffia e Paul Doherty, che nel 2009 hanno vergato il catalogo della mostra romana “Vespasianus Imperator Mundi” promossa dalla Provincia di Roma e ospitata a Palazzo Valentini. Poste Italiane realizza per l’occasione una cartolina filatelica con un’opera di Giovanna Dejua. Le sue opere di arte astratta su temi sacri trovano apprezzamento da giornalisti vaticanisti e critici d’arte come Giangiulio Radivo e ottengono le copertine della storica rivista quadrimestrale dell’UCAI “Arte e Fede”.
Nel 2008 espone al Palazzo dei Priori a Viterbo e per omaggiare la Città dei Papi dona alcune opere al Museo civico.
Nel 2009 la sua opera “Freedom and Democracy Ennoble People”, recensita da Lorenzo Canova e Francesco Gallo nel catalogo voluto dal Comune di Roma, viene esposta in Campidoglio in occasione del convegno internazionale “Roma Protagonista. Internazionalizzazione e Sviluppo” e sempre al Comune di Roma, nella Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini, espone per il workshop europeo “ll Filo di Arianna: arte come identità culturale” per l’anno europeo Creativity and Innovation.
Nel 2010, anno europeo per la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, l’International Communication Society e Biblioteche di Roma utilizzano un’opera di Giovanna Dejua per realizzare la copertina del libro “Responsabilità come libertà. Diario di un ex detenuto”, che ha ricevuto il patrocinio e il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, pubblicazione che viene presentata insieme all’opera dell’artista sarda all’Auditorium dell’Ara Pacis.
Nel 2011 insieme al direttore d’orchestra Stefano Vignati giunge all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles in occasione della presentazione dell’Italian American Opera Foundation dove espone una personale a cui partecipano le autorità della comunità italiana statunitense ed il console generale.
A partire dal 2013, l’immagine della sua opera “I valori dell’imprenditoria” viene utilizzata dall’International Communication Society per realizzare un premio destinato agli imprenditori italiani che fa tappa Milano, Salò, Torino e Roma. Nel 2015 l’immagine della sua opera “Dall’Unità d’Italia all’Unione Europea” viene utilizzata come logo dello Sportello Europa dal Comune di Lanuvio.
L’importanza artistica di Giovanna Dejua nell’astrattismo italiano è determinata dalla sua capacità di intuire i cambiamenti in corso attraverso l’arte pittorica e di anticipare inedite ipotesi ricostruttive, come spiega Lorenzo Canova, docente di storia dell’arte contemporanea e già commissario della XV Quadriennale d’Arte di Roma: “L’opera di Giovanna Dejua rappresenta un motivo per riflettere sulle infinite possibilità di metamorfosi e rinascita della pittura, un invito a non soffermarsi alla superficie mercantile e ufficiale dell’arte contemporanea per indagare invece la vitalità di un contesto creativo che in Italia regala sempre interessanti scoperte”.
La Fondazione Giovanna Dejua nasce per volontà dell’Artista, che in vita ha voluto devolverle il proprio patrimonio pittorico e tutti i diritti di autore insieme ad una dotazione finanziaria.
La scelta di costituire un soggetto giuridico, che si avvale di professionisti in ambito artistico e finanziario, è funzionale al potenziamento dell’attività di valorizzazione dell’arte di Giovanna Dejua e dei giovani artisti contemporanei che la Fondazione sostiene.
Lo stato di salute dell’Artista da anni non le permette di proseguire nella produzione pittorica, ma restano vivi e proattivi il suo spirito artistico nonché le attività di promozione e di diffusione nella società delle proprie idee di armonia e di ricostruzione a partire dagli elementi basilari quali il punto, la linea, la forma, il colore e la composizione.
La Fondazione ha la finalità di promuovere l’arte, la cultura, la formazione e l’istruzione, e si pone quale istituzione culturale permanente, che si propone di raggiungere i seguenti scopi connessi:
Tra la fine degli Anni Settanta e l’inizio degli Anni Ottanta nasce l'idea di un nuovo progetto, che parte dalla considerazione di ciò che è stato il Novecento, secolo di avanguardie e sperimentazioni artistiche. Gli artisti hanno osservato, analizzato, semplificato, decostruito, decontestualizzato la realtà e la forma riducendola ai minimi termini fino ad arrivare al punto nello spazio e poi, a bucare e tagliare il supporto e la materia stessa. Questo loro punto di arrivo diventa quello mio di partenza: dipingo per ricostruire.
Il Nuovo Progetto Astratto, pertanto, si sviluppa partendo dalla percezione emozionale dello spazio. Questo, come approccio operativo, è la tela campita rispettivamente di pigmento bianco, nero, neutro, di vari colori, nella quale si compie l'atto creativo-espressivo. Si utilizzano, secondo rapporti precisi, gli elementi fondamentali del linguaggio visuale, facendoli divenire messaggio e comunicazione. Gli elementi costitutivi della composizione sono: il punto, la linea, la forma, il colore. Si parte dal punto nello spazio e si finisce con la composizione bidimensionale. Tale forma, però, appare tridimensionale e in movimento. Il tutto impreziosito con foglia d'oro.
Il Progetto, dunque, non vuole tradurre e rappresentare la realtà, quanto piuttosto esaltare la forma geometrica in quanto tale, con l'ausilio di strumenti emozionali del colore e razionali della forma. È un progetto astratto, ordinato e rigoroso, ma allo stesso tempo vivace e dinamico. È un'esaltazione ed un inno alla vita e al creato. Nella foglia d'oro una partecipazione all'eternità.
Consiglio di Amministrazione
Presidente: Prof.ssa Giovanna Dejua
Consigliere: Sig.ra Lucia Dejua
Consigliere: Dott. Gian Paolo Vasapollo