Nativity – Giubileo 2025 – Fondazione Giovanna Dejua

“Nativity”

Mostra a cura di Davide Vincent Mambriani (Incaricato per gli Affari Culturali del Dicastero per l’Evangelizzazione)

Un ritorno alla bellezza del sacro è il messaggio di “Nativity”, la mostra organizzata dalla Fondazione Giovanna Dejua. L’evento ha ricevuto il prestigioso patrocinio del “Giubileo 2025” dal Dicastero per l’Evangelizzazione per volontà espressa di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Rino Fisichella. Dopo questo primo riconoscimento altri importanti enti pubblici italiani hanno supportato l’iniziativa culturale con i rispettivi patrocini. Il valore scientifico della mostra è immediatamente dimostrabile con le partnership di quattro musei italiani e con i testi critici di cinque noti storici dell’arte – Claudio Strinati, Paola Di Giammaria, Lorenzo Canova, Francesco Francesconi, Francesco Petrucci – che hanno evidenziato il valore del progetto artistico e degli artisti coinvolti. Inoltre, è apprezzabile l’esposizione delle opere nel metaverso di Oplan City, frontiera tecnologica che apre nuove opportunità di fruizione dell’arte. Il tour espositivo che attraversa Roma, Ariccia, Lanuvio, Gerano, Firenze, Parma, offre una grande visibilità e l’accesso di un pubblico numeroso. La mostra realizza idealmente una continuità filologica tra l’arte del Quattrocento, del Seicento e del Settecento con le opere dell’artista Giovanna Dejua realizzate nel Novecento e facenti parte del suo “Nuovo Progetto Astratto”. Nelle diverse tappe della mostra le opere della Dejua sono, di volta in volta, affiancate: la “Madonna del latte con Bambino” (XV sec.) di Antoniazzo Romano – di cui scrisse lungamente il compianto ex Direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci – e una “Madonna della Salute” di un artista anonimo a lui coevo; la “Sacra Famiglia con San Giovannino” di Jan Miel (XVI sec.) e la “Natività” (ovvero “Adorazione dei Pastori”) dipinta da Andrea Pozzo (XVI sec.), entrambe esposte a Palazzo Chigi; una “Madonna della Rosa” (XVIII sec.) e una “Madonna con Bambino e San Giovannino” (XVI sec.) entrambe dipinte da pittori parmensi e visibili nel Castello di Montechiarugolo. Sono decine le pregevoli opere di Giovanna Dejua facenti parte del suo “Nuovo Progetto Astratto” che raffigurano tematiche di ispirazione teologica tanto che alcune necessitano di essere richiamate per illustrare compiutamente il progetto intitolato “Nativity”. È doveroso ricordare che i dipinti della Dejua sono noti anche nella Santa Sede, dove la sua opera “Apostoli”, che nel 1979 venne premiata al Palazzo dell’Esposizione, è custodita presso la Floreria Apostolica Vaticana, situata e inventariata all’interno della Città del Vaticano. La produzione artistica di Giovanna Dejua è soprattutto un’arte emozionale dello spazio che è stata elogiata da personaggi famosi della letteratura – tra cui Dante Maffia e Paul Doherty – e importanti registi del cinema e del teatro – tra cui Lina Wertmüller – proprio perché di forte impatto comunicativo nella sua essenzialità geometrica. Nello specifico delle due “Natività” in mostra dipinte da Giovanna Dejua si distinguono degli elementi definiti: il triangolo simboleggiante la Trinità, l’oro 24 kt rappresentante l’eternità della divinità, le linee geometriche significanti il rigore della perfezione. Nella centralità delle due raffigurazioni vi è la focalizzazione sul personaggio principale interpretato con una sensibilità contemporanea: Gesù, figlio di Dio, nato da Maria Vergine, è accanto a Giuseppe nella funzione di padre putativo. Nella Natività del 1987 Cristo è identificato con una linea morbida impreziosita con la foglia d’oro 24 kt. Nella Natività del 1991, invece, Cristo è raffigurato come un punto in oro 24 kt al centro del cosmo e della Storia. In pochi tratti essenziali Giovanna Dejua, con stupefacente originalità, ha sintetizzato l’avvento della Salvezza. Giovanna Dejua ha dimostrato di comunicare la complessità semantica del tutto con la semplicità grafica di un tratto geometrico.

 

  • Metaverso – Oplan City: mostra permanente dal 28 dicembre 2024
  • Roma – Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo: 28 dicembre 2024 – 6 gennaio 2025 
  • Lanuvio – Museo Civico Lanuvino: marzo 2025
  • Gerano – Palazzo Comunale: aprile 2025
  • Firenze – Museo de’ Medici: luglio 2025
  • Parma – Castello di Montechiarugolo: luglio 2025